India – Jaipur

Jaipur

Ho raggiunto Jaipur su un autobus decisamente coreografico: sedili recrinabili (leggi: sfondati), massaggio shatsu (leggi: molla del sedile conficcata nella schiena), aria condizionata (leggi: senza finestrini), brise soleil (leggi: pezzi di lamiere rivettate al bus tipo patchwork), braccioli multidirezionali (leggi: girabili a 360° senza alcuna possibilità di bloccarli), porta-bottiglie (leggi: pezzi di corda annodati al retro dei sedili con lunghezza variabile), tappezzeria a scelta (leggi: rivestimento completamente logoro e grossolanamente rattoppato con pezzi di stoffa in cotone, in velluto o in simil-pelle), fermate di relax (leggi: stop obbligati per aggiungere continuamente acqua al radiatore), guida dell’autista fantasy (leggi: sorpassi improponibili, contro-mano, strade alternative decise all’ultimo momento).

 

Sono comunque arrivata sana e salva in quella che definiscono la città rosa e, subito, sono andata a fare un giro nella parte vecchia.
Vicoli, bazaar con mille oggetti e cibi da assaggiare (non ne perdo uno!), barbieri o servizi di stiratura in strada, haveli e palazzi dalle sfumature rosa a costeggiare le strade principali.
Nei giorni successivi ho visitato il City Palace, sontuoso ma, a mio parere, non molto coinvolgente nonostante la buona collezione di oggettistica quali armi, abiti e gioielli.
Mi é piaciuto tantissimo l’Hawa Mahal, palazzetto molto particolare, sembra un liberty indiano, su cinque piani, che un ragazzo gentilissimo conosciuto nelle vicinanze mi ha portato a vedere dal tetto della propria casa ubicata esattamente di fronte.
Parlando di siti originali, il Jantar Mantar occupa decisamente uno dei primi posti in classifica. Si tratta, sostanzialmente, di un osservatorio, ma sembra più un insieme di strane figure astratte venute da un altro mondo.
Jaipur, capitale del Rajasthan. Una vista dall’alto, dal Minareto, ha evidenziato una griglia rettangolare apparentemente organizzata, ordinata, razionale.

 

Ma è bastato scendere, qualche tempo dopo, perché mi rituffassi nel delirio totale, nella confusione perenne, nel caos da cui, in India, è davvero impossibile esimersi.
Jaipur. La città delle gemme. Ma anche la città in cui una signora lava il culetto del proprio figlio in una pozzanghera, o quella nella quale un ragazzo insiste nel volermi pulire le scarpe, nonostante io calzassi le infradito!!!
Se, poi, il mio arrivo a Jaipur è stato a dir poco coreografico grazie al mio autobus sgangherato, la partenza è stata ancora peggio.
Certo, perché Martolina deve per forza intestardirsi e fare le stesse cose dei locali, quindi è giusto non prenotare il biglietto del treno ma acquistare, al momento, un general ticket. E cosa succede in stazione? All’arrivo del treno centinaia di persone corrono e cercano di salire prima che lo stesso si fermi (che non si pensi ai treni italiani, con le porte chiuse…!!!), alcuni lanciano zainetti, sacchetti o anche solo una banana su qualche posto, attraverso le sbarre dei finestrini, in modo da occupare un sedile, i porta-bagagli sopra la testa diventano sedute molto papabili… morale della favola: 7 ore in uno spazio di 1,50 m x 2,50 m in VENTIQUATTRO persone. Ben incastrate, ben… amalgamate… Ad un certo punto mi sembrava di vedere solo piedi: quelli che penzolavano sopra la mia testa dalla grata porta-bagagli, quelli davanti a me, quelli intorno a me.

 

Il caldo soffocante, il formicolio al sedere o la perdita di sensibilità a un piede, però, non sono stati nulla rispetto alla gentilezza e alle mille attenzioni che tutti i miei compagni di viaggio mi hanno dimostrato fino mia discesa, con tanto di manine fuori dai finestrini in segno di saluto fino alla scomparsa del treno stesso all’orizzonte.
Grazie, amici. Grazie per avermi mostrato anche questa faccia dell’India. Un’India che mi sta rapendo giorno dopo giorno.

 

India 17 - Jaipur

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2 risposte

  1. Paola e Michela ha detto:

    Grazie..ero molto in attesa di novita che non mancano proprio , mi rapiscono i colori dei mercati , delle stoffe , la confusione , la vita della gente che tu stai condividendo…i viaggi poi …incredibili ..ci vuole un fisico bestiale !!! Ore passo a seguirti sulle mappe …e un forte abbraccio

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